La lettura ha sempre affascinato l’uomo sin dalla nascita della scrittura quasi Tremila anni fa. La voce e la trasmissione orale di storie lette da una persona aveva in sé qualcosa di magico per chi l’ascoltava, questo per molti secoli ha determinato gli aspetti sociali e la trasmissione orale di eventi, storie e informazioni tra le popolazioni che non sapevano leggere. L’oralità è stata quindi considerata come un’attività molto importante fino all’Ottocento, poi con lo sviluppo in molto Paesi della scuola pubblica per tutti, ciò si è andato perdendo, tanto che oggi la lettura ad alta voce non viene neanche considerata come vera lettura. Leggere oggi, ha carattere più individuale, introspettivo e da effettuare in luoghi riservati, è andato perso l’uso del leggere per gli altri anche per il semplice piacere di stare insieme. Tuttavia la scoperta dagli anni Settanta in poi, ad opera del cognitivismo, dell’importanza dell’apprendimento della lettura come processo mentale, orale e socio-culturale, ha destato interesse tra pedagogisti ed educatori di tutto il mondo, i quali hanno cominciato a studiare le implicazioni della lettura in tutti i suoi aspetti osservando l’approccio al libro da parte dei bambini sin dalla tenera età. D’altronde il Novecento è stato il secolo della nascita di una letteratura dedicata interamente all’infanzia. Molti i grandi scrittori e molte le case editrici dedicate a questo nuovo target di lettori. Tuttavia se l’adulto lettore ha chiaro cosa leggere, spesso il bambino va sapientemente guidato. Il genitore lettore ha interesse affinché il bambino sin da quando è piccolo sfogli un libro e che sin da quando egli è nella pancia della madre possa “ascoltare” la sua voce raccontare di storie lette appositamente per lui. Il percorso continuerà con le favole della Buonanotte e con altre piccole storie fino a quando il bambino imparerà a leggere da solo. Questo esempio di genitore che trasmette al figlio il piacere della lettura si è diffuso in modo più consapevole negli ultimi anni, di converso però non tutti i bambini hanno modelli di genitori lettori di libri o che trasmettono questa attività di puro piacere ai figli. Quando la famiglia non è in grado di supportare il figlio nell’interesse all’attività di lettura dei libri, la scuola deve farsi carico, non in modo coercitivo, come sostengono molti pedagogisti e ricercatori di questo campo, ma cercando di offrire più opportunità educative finalizzate alla diversificazione delle esperienze curricolari legate all’apprendimento della lettura in nome dell’ “uguaglianza delle opportunità”1. Del resto nelle Indicazioni per il Curricolo per la scuola primaria del 2012, con aggiornamento degli Scenari nel 2018, circa l’apprendimento della lettura, si suggerisce che l’insegnante legga testi in modo abituale in classe e si suggerisce di esperire tutte le pratiche e i luoghi in cui si può trovare un libro, anche quello multimediale. La pratica della lettura deve essere positivamente stimolata per tutto il ciclo di studi auspicando che essa continui per tutta la vita. Come si legge nelle Indicazioni per la Lingua Italiana l’importanza dell’apprendimento della lettura deve avvenire gradualmente ma con strategie e modi alla portata di tutti, senza tralasciare l’aspetto di piacere.
D’altronde se la lettura di un testo scritto è la chiave per capire il mondo e potersi muovere al suo interno, il valore che essa assume è determinato anche dall’introspezione che avviene nella mente allorché il processo cognitivo mette in moto abilità come la memoria, il linguaggio, le conoscenze, la socializzazione e l’emozione. Le inferenze che il bambino compie quando comprende un testo scritto vanno aldilà di ogni immaginazione, questo è il potere della lettura. L’adulto che legge è uno stimolo per il bambino, ma un adulto che legge per lui attiva un potere affettivo forte che crea legami tra il lettore e l’ascoltatore. Per questo la lettura ad alta voce è fondamentale sin dalla prima infanzia, l’osservazione del libro, delle sue immagini, poterlo toccare e poterlo “leggere” con la mente ancor prima di imparare a farlo da solo, è fondamentale per diventare lettori esperti ma ancora di più lettori assidui.
Molti autori suggeriscono strategie e metodi per facilitare la passione alla lettura di un libro, negli ultimi anni l’attenzione è stata ancora maggiore, molti albi sono caratterizzati da una ricerca attenta non solo alla storia ma anche alla costruzione da parte del narratore di storie da realizzare insieme ai bambini. Molto spesso le letture nelle biblioteche o negli eventi popolari sono dei veri spettacoli dove il bambino appare come rapito nell’ascolto delle storie. Ma anche gli educatori e gli insegnanti sono spesso creatori di laboratori che stimolano l’ascolto di una storia letta con la successiva costruzione di un piccolo manufatto.
Tuttavia per non confondere il bambino circa l’importanza dell’attività di ascolto è bene che la narrazione parta sempre da un’introduzione circa la storia che verrà raccontata, che ci sia il coinvolgimento dei bambini al termine dell’ascolto, magari mediato da domande del lettore, inoltre è fondamentale che tra il laboratorio e la storia ascoltata ci sia un nesso forte e che il libro venga messo bene in evidenza, che possa essere toccato e magari riletto dal bambino stesso. Nella lettura poi è fondamentale creare un legame con il pubblico dei piccoli, specie a scuola, essi devono vedere bene il libro, l’insegnante ogni volta che cambia pagina, deve far vedere le immagini, mentre legge, in modo accattivante e con la giusta intonazione, ogni tanto solleva gli occhi e guarda i bambini coinvolgendoli emotivamente. Infine il libro scelto deve essere adatto all’età dei bambini, deve stimolare la loro curiosità e fantasia, esso può essere di svago tuttavia la letteratura per l’infanzia è talmente vasta che è possibile scegliere anche i classici e trovare sempre qualcosa di nuovo, infatti spesso ascoltare l’insegnante che legge una storia già conosciuta per il bambino diventa un’emozione ancora maggiore che crea un legame ancora più forte. La predisposizione poi dell’aula alla lettura dei bambini anche in modo autonomo, oltre al tempo dedicato, deve essere accurato e ben fornito, accogliente e facilmente identificabile, così come la biblioteca della scuola. A mio avviso però la situazione più stimolante è mettersi in cerchio e leggere tutti insieme, a turno, compreso l’insegnante. Da anni infatti, predispongono il Circle Time dove oltre ad aver creato un’attività di accoglienza su tabellone, di cui parlerò in un altro articolo, in cerchio con i bambini, leggo e faccio leggere numerosi libri e brevi storie, sempre significative e che appassionano i bambini di tutte le età, dalla prima alla quinta. Dopo aver letto di solito invito i bambini a fare domande oppure le faccio io, anche per testare la comprensione della storia e soprattutto l’attenzione durante la lettura. In genere i bambini non solo vogliono leggere, ma partecipano al dibattito e sono interessati alle storie che leggono o ascoltano. In questo caso non svolgo necessariamente un laboratorio subito dopo, ma soltanto in qualche caso. Tuttavia nel caso di un progetto dove siano previsti dei laboratori scelgo attività che mirino a una rielaborazione personale della storia, sia che si tratti di un disegno o di un testo. Se scelgo di fare un laboratorio però lo premetto sin da subito, l’importante con i bambini è anticipare sempre ciò che si intende fare in quell’attività e che si sentano coinvolti in qualche modo.
Attività di questo tipo ne ho fatte e ne svolgo davvero tante, alcune di queste esperienze saranno oggetto di altri articoli. Per approfondire le tematiche legate alla lettura in classe e non solo, vi suggerisco questi due testi:
– F. Bacchetti, F. Cambi, A. Nobile, F. Trequadrini, (2009), La letteratura per l’infanzia oggi, Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna (CLUEB).
– (A cura di ) V. Gherardi e M. Manini, (2004), I bambini e la lettura – La cultura del libro dall’infanzia all’adolescenza – Roma, Carocci editore.
1(A cura di )V. Gherardi e M. Manini, (2004), I bambini e la lettura – La cultura del libro dall’infanzia all’adolescenza – Roma, Carocci editore, Pag. 102
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